Tecnica vetro di murano

La lavorazione al lume del vetro è una tecnica antichissima e la caratteristica di queste perle è quella di essere uniche e difficilmente ripetibili, anche volendo non se ne potrebbero creare due perfettamente uguali. Le perle sono lavorate alla fiamma con un cannello a miscela gas/ossigeno. Con questo tipo di cannello si raggiungono temperature molto alte e questo influenza positivamente il grado di ossigenazione che rende i colori delle perle più vicini a quelli originali delle bacchette di vetro.

Si immerge un’estremità degli aghi di acciaio al cromo in un distaccante a base di caolino ed altri elementi in modo che una volta asciugati potranno essere adoperati per avvolgervi il vetro caldo e per evitare che la perla si attacchi sull’ago una volta raffreddata.

Una volta asciutto, si prende un ago e lo si tiene tra il pollice e l’indice avendo l’accortezza di girarlo continuamente in senso orario e lentamente. Con l’altra mano si tiene la canna di vetro di murano avvicinandola ed allontanandola per una decina di volte prima di lasciarla definitivamente nella fiamma in modo che arrivi a temperatura di fusione, solo in questo modo daremo al vetro il tempo di temperarsi e di evitare che scheggi.

Quindi si avvicina la bacchetta verso la punta della fiamma, a circa due tre centimetri di distanza dalla bocca del cannello perché questo è il punto di fusione con la temperatura più alta.

Quando il vetro incomincia a fluidificarsi si preme la bacchetta sull’ago preriscaldato e lo si gira di continuo in senso orario, in questo modo si avvolge il vetro su quest’ultimo così da creare la perla che a causa della forza centrifuga adoperata acquisirà una forma sferica. Lo spessore della perla dipende dalla quantità di vetro che si avvolge sopra.

L’ago non deve mai rimanere fermo ma va girato di continuo per evitare che la perla proprio a causa della forza di gravità si deformi.

Quando la perla ha raggiunto la circonferenza desiderata si incomincia ad allontanare la bacchetta di vetro delicatamente in modo che faccia un filo per poi staccarsi.

Si toglie la perla dalla fiamma e dopo una decina di secondi la si infila per circa due ore nella vermiculite, materiale altamente isolante che serve a far raffreddare la perla con delicatezza in modo che non si creino crepe.